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Rovereto, 13 agosto 2017
«Le piante malate si curano»
Il caso Viale Trento.
Pozzer (Verdi) si schiera per il salvataggio dei 50 alberi
che il Comune intende abbattere

da l’Adige di domenica 13 agosto 2017

Un nuovo alleato al fianco della cinquantina di alberi di viale Trento che l'amministrazione Valduga intende abbattere per poter risistemare il lato est, al fine di rendere più sicura la «convivenza» tra automobili, pedoni e ciclisti. «Il dibattito sul futuro di Viale Trento è aperto, così come assicuratomi dal sindaco meno di un mese fa, nell'annunciarmi che non esisteva ancora un progetto definitivo. In questi giorni ho consultato molti aderenti e simpatizzanti dei Verdi e la risposta è stata unanime; salvare le piante del viale con ogni mezzo razionalmente possibile». Così Ruggero Pozzer , capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale.

«Il tema merita oggettività di valutazione - sottolinea il consigliere del partito ambientalista, che in maggioranza esprime anche l'assessore alle Politiche sociali Mauro Previdi - ma è indiscutibile come il taglio comporterebbe un ulteriore peggioramento delle condizioni di vivibilità ambientale sulla via. Ogni pianta compartecipa fattivamente al mantenimento di un ambiente gradevole, anche nelle condizioni di temperature estreme che appaiono sempre più puntuali a seguito del cambiamento climatico. La crescita di nuova alberatura in sostituzione, comporterebbe attese decennali, incompatibili con ogni valutazione di utilizzo gradevole della strada. Le piante si ammalano e non per questo si abbattono. Se possibile si curano, come fanno i nostri contadini da millenni. Io stesso curo le mie vigne e piante che puntualmente sono sempre attaccate da funghi, insetti e virus e mai mi sognerei di abbatterle».

«Chiara per tutti - dichiara Pozzer - deve essere la valutazione oggettiva sulle condizioni di salute e l'eventuale pericolosità di alcune piante, oramai trascurate e non curabili. Queste e solo queste, se ritenute concretamente minacciose della pubblica incolumità, potranno essere sostituite gradualmente in un percorso di alcuni anni, in modo da evitare brusche soluzioni di continuità sul filare. La stima tecnica deve essere trasparente e partecipata, con il confronto tra i vari esperti che intendono portare il loro contributo; ad iniziare dai tecnici della Fondazione Mach che già collaborano con l'amministrazione e sino a tutti coloro che, a seguito di adeguate competenze, intendono offrire la propria valutazione».

«È poi necessario che le valutazioni siano correlate da misurazioni strumentali e non solo da osservazioni esterne. L'analisi visuale e dello stato fitosanitario di chioma e fusto non possono essere esaustive; dati oggettivi, realmente dimostranti la condizione meccanica, sono rilevabili solo con strumenti quali tomografi, trapani dinanometrici ed eventuali analisi di laboratorio. Solo tali metodiche possono dirimere le discussioni e dare una lettura reale delle condizioni dei nostri amici alberi. Questa in sintesi la proposta che intendo portare all'interno della amministrazione roveretana, della quale i Verdi fanno parte».

Un ultima considerazione Pozzer, che sul tema degli alberi di viale Trento aveva anche dato vita ad un botta e risposta molto aspro nei toni con il consigliere dei Civici Francesco Romano il quale, contrario all'abbattimento degli alberi, aveva chiesto polemicamente sui giornali «dove sono i Verdi?», la rilascia sul movimento dal basso nato in opposizione al progetto dell'amministrazione per il lato est di viale Trento: «Per quanto riguarda i comitati di cittadini, attivi sul tema, rilevo come al loro interno vi siano reali sensibilità che vanno ascoltate. Purtroppo vi sono anche gli strilli di chi strumentalizza il tema in lotta politica, pur avendo trascorsi tristemente lontani da impegni su ambiente e vivibilità urbana».

 

 

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